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I Classici del Contemporaneo


L'esposizione, a cura di Costantino D’Orazio, ha accolto dieci tra i più grandi artisti contemporanei: Anish Kapoor, Anselm Kiefer, Jannis Kounellis, Richard Long, Mario Merz, Marisa Merz, Luigi Ontani, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto e Mimmo Paladino, quest’ultimo protagonista nel 2008 di una mostra personale di enorme successo che ha richiamato a Villa Pisani oltre 60.000 visitatori.

In un costante dialogo tra Classico e Contemporaneo, il Museo Nazionale di Villa Pisani ha presentato le installazioni dei dieci artisti in un percorso alla scoperta degli scorci più suggestivi della Villa, dal Salone del Tiepolo alle Scuderie, dall’Orangerie al Labirinto di bosso, uno tra i pochi ancora conservati in Europa.

Il Giardino barocco, coinvolto per oltre metà dei suoi quattordici ettari, si è trasformato nel confronto con le opere di artisti che con le loro sperimentazioni e le loro proposte d’avanguardia, hanno segnato il panorama artistico contemporaneo.

L’iniziativa, concepita come una successione di presenze dei dieci grandi maestri invitati, ha costituito un momento di riflessione sul ruolo della “classicità” nel lavoro degli artisti contemporanei e ha permesso di tracciare il filo che collega l’avanguardia contemporanea con lo stile classico che ha plasmato le forme di Villa Pisani.

“Un classico raggiunge l’elaborato di una forma capace di provenire dal presente e progettare il passato — scrive Achille Bonito Oliva nel suo testo in catalogo -, questo è il grande e felice ossimoro dell’arte contemporanea che, per nostalgia di classicità, ha depositato alcune opere nei recinti incantati e aulici di Villa Pisani”.

Mimmo Paladino ha accolto i visitatori nell’androne con il suo grande cerchio, esposto nel 2008 all’Ara Pacis di Roma, realizzato sulle linee del “Mazzocchio” di Paolo Uccello, quasi un obiettivo che indirizza verso il parco. E proprio nella grande Fontana del parco erano collocati “I Dormienti”, opera concepita dallo stesso Paladino per quel luogo in occasione della mostra del 2008.

Il labirinto è il contesto nel quale Jannis Kounellis, con un’opera appositamente realizzata, ha tracciato il suo filo di Arianna, mentre Marisa Merz ha “cambiato pelle” alla Coffee House, in un lavoro site-specific tra sculture e disegni.

Sotto la maestosa cupola dell’Esedra Anselm Kiefer ha collocato una misteriosa gabbia, che custodiva una pila di libri in piombo, presenza della cultura antica e della memoria, mentre tra le colonne delle Scuderie si apriva il “vuoto infinito” della scultura di Anish Kapoor.

Come fosse un ramo caduto da un albero secolare, l’opera di Giuseppe Penone si interrogava sul rapporto intimo tra la vita che scorre nelle piante e lo spirito che anima il corpo dell’uomo, mentre Richard Long ha usato il marmo, materiale classico per eccellenza, per tracciare un fiume di pietre lungo i viali del parco.

Luigi Ontani propone la metamorfosi del corpo in opere d’arte della classicità, come l’Ermafrodito. Il lavoro di Ontani si è confrontato con gli affreschi del Bagno Beauharnais, la toilette della moglie di Napoleone, completamente decorata con festoni, candelabre dorate e scene della mitologia antica, che per la prima volta è stato aperto al pubblico dopo i recenti restauri.

L’altra opera ospitata negli interni di Villa Pisani era il grande tavolo Love Difference di Michelangelo Pistoletto, nel quale si specchiava l’affresco del “Trionfo dei Pisani” realizzato da Gianbattista Tiepolo. Intorno al tavolo, disegnato sulla forma del mar Mediterraneo, convivevano le sedie provenienti da paesi che si affacciano sulle sue acque, nei cui ambiti culturali l’idea di Classico è continuamente messa in discussione.

La Riserva degli Agrumi era la protagonista di un omaggio a Mario Merz, che tanto ha lavorato per cercare di coniugare la stabilità della Forma con l’evoluzione della Natura. Il severo spazio della Limonaia era animato da sei suoi grandi disegni dalle forme elementari, che portavano i segni al neon della progressione numerica di Fibonacci: come animali di un’era primordiale si muovevano intorno ad un tavolo, dove il pubblico era invitato a raccogliersi per riflettere sulla presenza di una linea di continuità tra l’arte del passato e quella del presente, così diversa eppure così radicata nella Classicità.

La mostra è illustrata da un catalogo edito da Marsilio con testi di Giuseppe Rallo, Direttore del Museo Nazionale di Villa Pisani, di Achille Bonito Oliva e di Costantino D’Orazio.

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