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Italiani a tavola 1860 - 1960.
Storia fotografica dell’alimentazione, della cucina e della tavola in Italia


La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso presenta una mostra che, nell’anno dell’Expo Milano 2015 “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” dedicato al tema dell’alimentazione, racconta, attraverso preziosi originali fotografici, cento anni (1860 -1960) di tradizioni, abitudini, gesti pubblici e privati, luoghi e occasioni degli italiani a tavola; un documento sull’enogastronomia italiana e sulla cucina d’Italia, sulla produzione alimentare e il suo commercio relativi ad ogni regione, provincia, città grande o piccola che sia.

La macchina fotografica è la prima e vera macchina del tempo, capace di fissare l’attimo fuggente sia della grande storia come di quella famigliare e privata. Non c’è situazione, gesto, volto che sia sfuggito ai fotografi, professionisti o amatoriali. Tutto con la fotografia è registrato e trasmesso attraverso il tempo e quindi conservato negli archivi delle maggiori istituzioni come nei cassetti di ogni famiglia. Le fotografie sono quindi una testimonianza indiscutibile dell’identità alimentare italiana, che è identità culturale, fatta di memorie storiche, di ricordi famigliari, di riconoscimenti sociali. Nelle fotografie degli italiani a tavola ritroviamo i segni riconoscibili della sua storia alimentare, le differenze e le condivisioni di modi e comportamenti, di ricette e di gusti, di gesti conviviali, che hanno segnato il cammino dell’alimentazione italiana, sia regionale che nazionale, dalla metà del secolo XIX a tutto il XX e quindi a questa prima parte del XXI.
La storia della cucina in Italia, della sua produzione alimentare e del suo gusto, che è piacere e storia insieme, è conservata per sempre nelle immagini fotografiche di questa raccolta, proveniente dall’Archivio Manodori Sagredo, già protagonista di numerose mostre e cataloghi, promossi sia dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo sia per la ricerca e la didattica scientifica e universitaria. Si tratta di una serie di immagini fotografiche, che vanno dal 1860 circa ai giorni nostri, nelle quali appaiono scene d’osteria dell’Ottocento come banchetti nei ristoranti dei grandi alberghi della nuova Italia, tavole imbandite per riunioni politiche o per festeggiare matrimoni e anniversari, scampagnate o colazioni all’aperto in montagna o al mare, il cibo scarso nelle città italiane segnate dalla Seconda Guerra Mondiale, i brindisi degli artisti in trattorie storiche e quelli degli innamorati, le balie e le mamme che danno da mangiare ai bimbi e le tavole modeste dei collegi, quanto quelle disciplinate delle caserme militari, i tavoli all’aperto delle gelaterie e delle pizzerie. E ancora: i forni e i fornai, i pescatori con il pesce nelle barche e le pescherie, i contadini che trasportano frutta e verdura in città, prima su carri e poi su furgoni, i negozi che espongono i prodotti a buon mercato e quelli più esclusivi, dalle antiche “pizzicherie” e “norcinerie” alle pregiate pasticcerie, ai ristoranti alla moda come alle “fraschette” dei Castelli Romani o i “bacari” a Venezia.
Le regole del cucinare e le sue ricette, il disporre la tavola, sia povera che fastosa, il portare o lo stare a tavola e quindi tutta la storia della cucina dell’alimentazione in Italia è visibile e riconoscibile nelle immagini fotografiche, le sole che legano il mondo dei ricordi all’esperienza contemporanea.
La storia d’Italia, come insegnò il grande Pellegrino Artusi con il suo capolavoro La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene, passa per la cucina e la tavola.

Le Fotografie Storiche

Oltre cento fotografie condurranno i visitatori in un viaggio lungo la penisola, con una doverosa tappa Veneta e veneziana, dagli albori della fotografia alla fine dell’Ottocento e ai tempi nostri che, sviluppata cronologicamente, racconterà gli italiani a tavola documentando usi, costumi, tradizioni, momenti storici tra rivoluzione industriale, guerre, rinascita economica, ricchezza e povertà, famiglia e lavoro.

Le Attrezzature d’Epoca

La mostra sarà arricchita da un campionario di macchine fotografiche e attrezzature originali che darà modo al visitatore di scoprire gli originali attrezzi del mestiere con i quali i fotografi, nel corso di un secolo, hanno realizzato un corpus di immagini fotografiche prezioso e unico.

L’Orangerie e la Produzione degli Agrumi

Nella suggestiva Orangerie ottocentesca di Villa Pisani sarà ospitata una sezione della mostra dedicata alla coltivazione degli agrumi, che si diffuse in Italia a partire dalla fine del XIII secolo, inizialmente come straordinario privilegio di principi e regnanti che ne apprezzavano la bellezza delle piante el'intensa profumazione dei frutti e li usavano sia a fini curativi che alimentari. In un secondo momento divennero un vero e proprio oggetto di collezione nei maggiori giardini italiani. In Veneto gli agrumi ebbero una vasta diffusione nei giardini fin dalla conquista dell'entroterra da parte della Serenissima Repubblica e dall'avvio della cosiddetta civiltà di villa. Dalle rive del lago di Garda, luogo adatto alla loro coltivazione, vennero gradualmente introdotti nella terraferma, divenendo una presenza costante e diffusa, come ricorda Marin Sanudo nel suo Itinerario per la terraferma veneziana nel MDDDDLXXXIII. Prima del XIX secolo nei parterre dei giardini, nelle gradonate, davanti alle cedraie e in vari ambiti del giardino arricchivano gli spazi mostrando in contemporanea il fiore, il frutto acerbo e maturo.
A Villa Pisani la coltivazione degli agrumi occupò una parte importante del giardino dei Pisani, che utilizzavano le piante non solo a scopo ornamentale, ma anche produttivo, e culminò all'iniziodell'Ottocento con il potenziamento della collezione e la costruzione dell'Orangerie, vero e proprio giardino nel giardino riparato da alte spalliere di carpino e mute statue di pietra. Tanto la collezione venne valorizzata che a richiederne esemplari furono le grandi corti europee dell'epoca, come testimoniano i documenti conservati nell'archivio di Villa Pisani che raccontano, ad esempio, della visita dello zar Alessandro I di Russia che nel 1822 ne prese con sé alcune varietà per i suoi giardini a San Pietroburgo e ne ordinò ulteriori con lettera.

La Ghiacciaia Ottocentesca

Durante il periodo di mostra, la ghiacciaia ottocentesca di Villa Pisani, immersa nel parco e custodita da figure mostruose in pietra, anticamente utilizzata per la conservazione dei cibi, sarà straordinariamente aperta ai visitatori.

Il Museum Cafè

Il Museum Cafè, situato nel parco di Villa Pisani, proporrà ai visitatori diversi menù - degustazione a base di arance.

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